Dalla metà degli anni ottanta ai primi anni del duemila la tedesca Schabak ha prodotto un certo numero di modelli in scala 1:24. Si tratta di modelli dalla linea molto accurata e con molti dettagli riportati. Le ruote sono realizzate in gomma con cerchi fedeli agli originali. Tutti i modelli tranne il primo, la Ford Scorpio/Granada due volumi, hanno quattro aperture.
In questo post mostrerò i modelli che riproducono modelli di Bmw.
Questo modello riproduce la bellissima Bmw Z1 del 1988. Un auto prodotta in soli 8000 esemplari, caratterizzata dalle portiere che invece di aprirsi si abbassano nella parte bassa della carrozzeria, un particolare ben riprodotto anche nel modello.
La prima versione del modello aveva i cerchi pieni, ma successivamente sono stati modificati "bucando" gli spazi vuoti fra i raggi, con un effetti molto più realistico.
Un particolare molto fedele del modello è lo schienale riprodotto in metallo e verniciato dello stesso colore della carrozzeria.
La Bmw 325 cabrio del 1993 ha anche le ruote sterzanti
Una caratteristica di quasi tutti i modelli della Schabak è di avere i fanali posteriori realizzati con plastiche di colori diversi come quelli veri.
Un altro bel modello è la Bmw 535i del 1988.
Questo è l'unico modello con i cerchi delle ruote cromati.
Oltre alla versione stradale è stato riprodotto anche il tipico taxi di Norimberga, città dove ha la sua sede la Schabak.
Questa la Bmw 750 del 1986.
I modelli della Schabak hanno dimensioni corrette rispetto alla scala e quindi questo modello ha dimensioni decisamente importanti.
Molto bella la Bmw 850i del 1989.
Questo modello ha anche i fari anteriori a scomparsa funzionanti.
Termino questo post mostrando tre modelli della serie "Bmw Art Car". Si tratta di modelli commercializzati dalla Paul's Model Art anche se sono quelli della Schabak. Sul fondino è stato solo stampato il logo della PMA, lasciando anche quello della Schabak.
Questa è la 535i dipinta da Esther Mahlangu.
La serie 5 dipinta da Matazo Kayama.
E questa è la Z1 dipinta da A. R. Penck, al secolo Ralf Winkler.
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